IL NUOVO ACCORDO CHE RIDEFINISCE IL RUOLO DELLE FARMACIE ITALIANE
Il 6 marzo 2025 rappresenta una data fondamentale per il sistema sanitario italiano.
In quella data, la Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome ha sancito un'intesa storica tra Governo e Regioni.
L'Accordo Collettivo Nazionale (ACN), disciplinato dall'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo n. 502 del 1992, definisce i rapporti tra il Servizio Sanitario Nazionale e le 20.000 farmacie distribuite capillarmente sul territorio nazionale.
Questa Convenzione Farmaceutica Nazionale è molto più di un semplice regolamento.
È lo strumento che consente ai cittadini di ritirare i medicinali necessari con oneri a carico del SSN, pagando solo l'eventuale ticket e di accedere a un ventaglio sempre più ampio di prestazioni sanitarie.
IL PERCORSO EVOLUTIVO CHE TRASFORMA LA FARMACIA IN HUB SANITARIO
L'Accordo stabilisce criteri per la dispensazione dei farmaci a carico del SSN, definendo modalità precise per la presentazione della Distinta Contabile Riepilogativa e il rimborso dei medicinali erogati.
Sostituendo la precedente convenzione del 1998, questo nuovo documento si inserisce in un percorso normativo che affonda le radici nel decreto legislativo n. 153/2009 sulla "Farmacia dei Servizi", successivamente integrato durante l'emergenza Covid con l'introduzione di test e vaccinazioni.
La vera novità non risiede nella legittimazione di nuovi servizi, ma nella progressiva evoluzione normativa voluta da Governo, Parlamento e Regioni per rispondere ai mutevoli bisogni di salute della popolazione.
Come efficacemente sottolineato dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 111 del 4 gennaio 2021, si è compiuta una profonda transizione: la farmacia non è più un mero punto di distribuzione di prodotti farmaceutici, ma un centro sociosanitario polifunzionale, punto di raccordo tra ospedale e territorio, vero front-office del Servizio Sanitario Nazionale.
CHI SONO I PROTAGONISTI DELLA NUOVA CONVENZIONE FARMACEUTICA
La normativa prevede due livelli di contrattazione. A livello nazionale, l'Accordo Collettivo Nazionale viene stipulato tra Federfarma (per le farmacie private), Assofarm (per le farmacie pubbliche) e SISAC (per le Regioni).
A seguire, il livello regionale darà vita agli Accordi Integrativi Regionali (AIR), che definiranno le modalità concrete di attuazione, con particolare riferimento all'erogazione dei servizi previsti dal modello "Farmacia dei servizi".
OLTRE IL FARMACO: LA FARMACIA COME CENTRO POLIFUNZIONALE DI SERVIZI PER LA SALUTE
La nuova normativa amplia significativamente il ventaglio dei servizi erogabili in regime SSN. Rientrano in questa categoria:
- prenotazioni sanitarie;
- vaccinazioni;
- analisi di prima istanza;
- test diagnostici professionali;
- telemedicina;
- prestazioni infermieristiche e fisioterapiche;
- Assistenza Domiciliare Integrata;
- monitoraggio terapie farmacologiche;
- screening per pazienti cronici;
- accesso personalizzato ai farmaci;
- strumenti per televisite.
I NUOVI PARAMETRI QUALITATIVI PER I SERVIZI IN FARMACIA
La Convenzione stabilisce requisiti rigorosi per l'erogazione dei nuovi servizi.
Le farmacie dovranno utilizzare dispositivi e test conformi alle normative ministeriali, con caratteristiche minime di sensibilità e specificità definite dalle autorità competenti.
Per ogni test verrà rilasciato un attestato che certifica data, ora, tipologia e dispositivo utilizzato, senza mai contenere diagnosi mediche.
DPC E CONTINUITÀ TERAPEUTICA: COME CAMBIA LA GESTIONE DEI FARMACI DEL PHT
Chiarite anche le modalità di Distribuzione Per Conto (DPC) dei farmaci acquistati dalle ASL.
I farmaci interessati sono quelli inseriti nel Prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT), con obbligo di erogazione esteso a tutte le farmacie.
SOSTEGNO ALLE FARMACIE PIÙ DEBOLI
L'Accordo prevede l'istituzione di un Fondo di solidarietà regionale per le farmacie con fatturato annuo inferiore a 300.000 euro.
L'obiettivo è sostenere i presidi farmaceutici in zone disagiate, spesso con popolazioni anziane, dove la farmacia rappresenta un punto di riferimento essenziale.
LE FARMACIE COME SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE
Infine, la Convenzion e disciplina le modalità di esercizio del diritto di sciopero, confermando lo status delle farmacie come servizio pubblico essenziale.
Un riconoscimento che sottolinea il ruolo indispensabile di questi presidi nel garantire il fondamentale diritto alla salute dei cittadini.