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Secondo le previsioni contenute nella normativa nazionale, dal 1° gennaio 2026 potrebbe essere abolito il regime di Ventilazione IVA dei corrispettivi, un metodo contabile che per oltre cinquant’anni ha semplificato la gestione fiscale di molte farmacie italiane.
Qualora la modifica venisse confermata, comporterebbe un cambiamento operativo rilevante: ogni farmacia sarebbe chiamata ad adeguare il proprio sistema di cassa e gestionale per applicare l’aliquota IVA corretta su ogni prodotto venduto, abbandonando definitivamente il sistema di ventilazione.

 

Cos’è la Ventilazione IVA

La ventilazione IVA è un metodo di calcolo dell’imposta che consente di registrare i corrispettivi giornalieri senza distinzione di aliquota (4%, 10%, 22%), per poi ripartirli proporzionalmente agli acquisti effettuati con le diverse aliquote.
Questa modalità nacque per semplificare la contabilità dei commercianti al minuto, come le farmacie, che gestiscono quotidianamente migliaia di articoli soggetti a differenti aliquote IVA. Quando i registratori di cassa non erano in grado di distinguere automaticamente le aliquote, la ventilazione ha rappresentato una soluzione semplice ed efficace.

 

Il possibile nuovo regime: cosa cambierebbe concretamente

Se la riforma venisse confermata, dal 1° gennaio 2026 la ventilazione non sarebbe più ammessa.
Ogni vendita richiederebbe quindi l’attribuzione diretta dell’aliquota IVA al momento dell’emissione dello scontrino o del documento commerciale. Di conseguenza:

  • Il registratore telematico (RT) dovrebbe essere configurato per operare in modalità “distinta aliquota”.
  • Il software gestionale dovrebbe comunicare le aliquote corrette al RT tramite lo spooler.
  • Gli scontrini mostrerebbero la suddivisione per aliquote.
  • La liquidazione IVA sarebbe basata sui dati puntuali trasmessi.
  • Senza un adeguamento, la farmacia potrebbe incorrere in errori di registrazione o incoerenze nella liquidazione.

I possibili vantaggi per la farmacia

L’eliminazione della ventilazione, se adottata, potrebbe portare alcuni benefici concreti:

  • Maggiore trasparenza fiscale, grazie all’applicazione immediata dell’aliquota corretta.
  • Automazione dei flussi, con gestionali già predisposti al regime IVA puntuale.ù
  • Rendicontazione più semplice, senza calcoli proporzionali.
  • Controlli più agevoli, grazie alla distinzione automatica delle aliquote.

 

Cosa potrebbe essere utile fare in vista del 2026

Qualora la normativa venisse confermata, le farmacie potrebbero valutare alcune attività preparatorie:

  1. Contattare il proprio commercialista per monitorare l’evoluzione normativa e farsi guidare nell’interpretazione delle eventuali disposizioni ufficiali. Il commercialista, infatti, è la figura più aggiornata sui cambiamenti fiscali e può indicare tempi, modalità e ricadute operative, evitando fraintendimenti o interventi anticipati non necessari.
  2. Verificare con il fornitore del registratore telematico la compatibilità del dispositivo con la modalità “distinta aliquota”.
  3. Informare il supporto tecnico del gestionale una volta verificata la configurazione del RT, così da predisporre correttamente lo spooler e garantire la comunicazione tra cassa e software.
  4. Effettuare test di stampa di scontrini con suddivisione delle aliquote per accertarsi che tutto funzioni correttamente.
  5. Pianificare con anticipo eventuali interventi tecnici, così da evitare sovraccarichi o concentrazioni di richieste.

 

Perché monitorare l’evoluzione normativa

La possibile abolizione della ventilazione IVA coinvolgerebbe farmacia, fornitore del RT, software house e consulenti fiscali. Continuare a confrontarsi con il proprio commercialista permetterebbe di cogliere tempestivamente eventuali conferme normative, scadenze o modifiche applicative, programmando gli adeguamenti con gradualità.

Conclusioni
La fine della ventilazione IVA rappresenterebbe un cambiamento significativo per il settore farmaceutico. Sarebbe un passo verso una gestione più precisa, digitale e trasparente, e potrebbe essere un’opportunità per modernizzare i processi di cassa e controllo fiscale.

In attesa della conferma ufficiale, è consigliabile restare informati, confrontarsi regolarmente con il commercialista e valutare in anticipo le attività necessarie.

Se la normativa entrerà in vigore, dal 1° gennaio 2026 l’IVA non si “ventilerebbe” più, ma verrebbe calcolata in tempo reale.

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